Ma Android non era un sistema open?

Il motto di Google, lo sanno tutti, è “Dont Be Evil”, non essere cattivi, un motto un pò difficile da rispettare, specialmente per una multinazionale di queste dimensioni. Ne abbiamo avuto una prova in questi giorni quando il colosso di Mountain View ha mandato una lettera di diffida ad un piccolo smanettone la cui unica colpa era quella di distribuire versioni modificate del sistema open Android con sopra i software standard come il Market e Google Maps. La cosa ha fatto tale scalpore che Google ha dovuto correre ai ripari con un comunicato ufficiale sul suo blog (comunicato che non fa riferimento alla vicenda in se ma il messaggio tra le righe è chiaro). Voi direte, ma Android non è basato su Linux e pertanto open? Be non proprio…

cyanogenlogo

Il punto della contesa non è tanto la versione “cucinata” che il povero cyanogen preparava del sistema operativo di Google, il problema è proprio il software che distribuiva con essa, software gratuito e disponibile su ogni telefono Android in commercio. Google sostiene nel blog che tale software (Google Maps, Market e altri) è la propria fonte di guadagno e che quindi non può essere distribuita liberamente. In pratica è come dire che l’azienda produce una bellissima macchina, aperta ad ogni modifica, ma che però per essere accesa necessita di chiavi che solo e e soltanto Google può rilasciare. Inoltre ci domandiamo quale sia la perdita in ricavi nel vedere Google Maps o il Market distribuito su telefoni certificati Android (gli unici su cui gira il firmware di cyanogen) che già possiedono tali app. Il problema evidentemente è da cercarsi altrove.

La questione è sottile e grave, non tanto per Google maps o Gmail ma per il software Market. Senza questo software un sistema android non “sbloccato” o non accessibile via USB (con adb) è praticamente inutile, è una scrivania vuota, un pc senza software, mantenendo proprietaria questa applicazione di fatto si crea una sorta di dipendenza dalla casa madre che rende quasi una buffonata la totale apertura della piattaforma. Sembra quasi che Google sia stata costretta a mantenere open il codice di Android poichè basato su linux, ma, appena possibile abbia chiuso le barricate in modo da mantenere il totale controllo del proprio giocattolo.

Il software libero è nato proprio per evitare che un azienda ne blocchi gli sviluppi o le potenzialità e personalmente credo che quello che succede in questi giorni sia proprio questo. Spero che dopo questa vicenda qualche sviluppatore volenteroso come il grande Strazzere riesca a creare un clone open dell’applicazione Market cosi da permettere a persone come cyanogen di continuare a distribuire rom personalizzate e totalmente funzionanti. Staremo a vedere cosa dirà Google quando questa applicazione verrà fuori, se chiuderà la barricata francamente io mi sentirò parecchio preso in giro.